Perché si dice “mostro sacro”?
L’espressione “mostro sacro” ha attraversato decenni, evocando immagini di personaggi e istituzioni imponenti e rispettati, la cui influenza e prestigio permangono nonostante il passare del tempo. Spesso associata a figure che, pur avendo superato il loro apice, continuano a detenere un’autorità incontestabile, questa locuzione risveglia curiosità e ammirazione. Ma da dove proviene questa espressione così carica di storia e significato?
L’origine dell’espressione “mostro sacro”
L’origine di “mostro sacro” risale al mondo del teatro e della letteratura, attribuita specificamente a Jean Cocteau, un influente scrittore francese. La sua commedia “Les Monstres sacrés”, rappresentata per la prima volta nel 1940, non solo ha dato il nome a questa espressione, ma ha anche posto le basi del suo significato profondo.
Nel contesto della commedia, Cocteau ritrae personaggi di straordinaria forza e carisma. La storia segue Esther e Florent, una coppia di attori illustri e maturi, che sul palco e nella vita rappresentano una figura di autorità e rispetto. Esther, una donna forte e passionale, e Florent, un uomo di carattere più mite, sono disturbati dall’arrivo di Liane, una giovane attrice studentessa. Questa dinamica mette in luce la natura intoccabile e venerata di Esther e Florent, simboleggiando l’idea di figure talmente influenti e rispettate da essere considerate sacre, nonostante le loro imperfezioni umane.
La commedia di Cocteau, con il suo equilibrio tra umorismo e critica sociale, riflette la complessità di queste figure “sacre”. Questo spettacolo svela il nostro quotidiano nascondersi dietro maschere, mostrando come, nonostante le menzogne e gli errori, si possa mantenere una facciata rispettabile nella “commedia” della vita.
Il significato attuale
Oggi, l’espressione “mostro sacro” è usata per descrivere persone di eccezionale prestigio in un determinato campo, spesso al di là della critica. Questo termine ha superato i confini del teatro, diffondendosi in vari settori, dalla musica al cinema, dalla letteratura alla politica. Un “mostro sacro” è qualcuno la cui autorità ed eccellenza sono tali che la loro reputazione rimane intatta, nonostante il passare del tempo o il cambiamento delle tendenze.
Ad esempio, nel mondo della musica, un compositore come Ludwig van Beethoven può essere definito un “mostro sacro”. Anche se vissuto secoli fa, la sua musica continua a influenzare e ispirare, mantenendo un prestigio ineguagliabile. Nel cinema, un regista come Alfred Hitchcock rappresenta un altro esempio di “mostro sacro”, poiché le sue tecniche innovative e la maestria narrativa rimangono pietre miliari nel settore.
Nella politica, figure come Nelson Mandela o Winston Churchill sono spesso etichettate come “mostri sacri”. Nonostante le controversie o le critiche, la loro influenza e il loro impatto storico sono incontestabili, rendendoli simboli di autorità e rispetto perenni.
In sintesi, il termine “mostro sacro” si è evoluto da un’espressione teatrale a un concetto universale che celebra l’eccellenza e l’influenza duratura. Queste figure, pur avendo superato il loro “momento dorato”, continuano a essere venerate come icone nel loro campo, esempi di successo, resistenza e impatto che trascendono il tempo. Così, l’eredità di Jean Cocteau e la sua commedia “Les Monstres Sacrés” vivono ancora oggi, non solo nel titolo ma nello spirito di coloro che incarnano questo potente appellativo.