Perché si dice “fare cappotto”?
Nel linguaggio quotidiano, ci imbattiamo spesso in espressioni colorite che arricchiscono il nostro modo di parlare. Una di queste è “fare cappotto“, un termine che molti di noi utilizzano, ma di cui pochi conoscono la vera origine. Questa espressione, nata nel contesto ludico, ha assunto nel tempo un significato ben più ampio, diventando parte integrante del linguaggio sportivo e non solo.
L’origine dell’espressione “fare cappotto”
L’origine di “fare cappotto” è avvolta nel mistero, ma una traccia ci riporta alla Francia del XVII secolo, precisamente in Provenza. Qui, intorno al 1642, si iniziò a parlare di “faire capot”, derivante dal verbo francese “capoter”, che significa “rovesciarsi”. In questo contesto, “fare cappotto” era legato al mondo dei giochi di carte, in particolare a quelli in cui un giocatore o una squadra riesce a vincere tutte le mani, lasciando gli avversari a bocca asciutta. Questa espressione metaforica rievoca l’idea di un rovesciamento totale, un trionfo così schiacciante da capovolgere le sorti del gioco.
Il significato attuale
Da un semplice termine di gioco, “fare cappotto” ha attraversato i secoli, evolvendo e arricchendo il suo significato. Oggi, questa espressione viene frequentemente utilizzata in ambito sportivo per indicare una vittoria netta e schiacciante, dove l’avversario non riesce a segnare nemmeno un punto. Il termine evoca l’idea di un successo totale, senza spazio per repliche o contese.
Ad esempio, immaginate una partita di calcio in cui una squadra vince 5-0: in questo caso, si potrebbe dire che ha “fatto cappotto”. Lo stesso vale per altri sport, come il tennis, dove un giocatore vince tutti i set senza concedere nemmeno un game all’avversario.
Ma l’uso di “fare cappotto” non si limita solo allo sport. Nella vita di tutti i giorni, l’espressione si adatta a descrivere situazioni in cui si ottiene un successo completo in qualsiasi campo. Può essere usata metaforicamente per parlare di una trattativa in cui una parte ottiene tutto ciò che desiderava, o di un esame passato brillantemente senza alcun errore.
In breve, da un antico termine di gioco francese, “fare cappotto” si è trasformato in un’espressione ricca e poliedrica, utilizzata in vari contesti per descrivere una vittoria totale, un successo schiacciante. Questa espressione dimostra come le parole possono viaggiare attraverso culture e secoli, arricchendosi di nuovi significati e adattandosi a contesti diversi.