Perché si dice “a babbo morto”?
L’espressione “a babbo morto” è un modo di dire piuttosto diffuso nella lingua italiana, utilizzato per indicare situazioni in cui un pagamento, un debito o un conto viene saldato molto tempo dopo la scadenza, o addirittura non viene saldato affatto. Ma da dove proviene questa locuzione e cosa significa esattamente?
L’origine dell’espressione “a babbo morto”
L’origine di “a babbo morto” è avvolta in un certo mistero, ma la teoria più accreditata riguarda il periodo in cui i giovani, per onorare debiti di gioco o per acquistare dei doni, erano costretti ad indebitarsi presso gli usurai. Essi sapevano bene che avrebbero dovuto attendere anche un tempo considerevole prima di poter saldare il debito, cioè fino a che il padre (il “babbo”) non passasse a miglior vita, lasciando loro una congrua eredità.
In senso lato, le persone utilizzavano l’espressione per fare riferimento a situazioni in cui si prevedevano lunghissime dilazioni di pagamento. Quindi, il messaggio era che avrebbero impiegato molto tempo per saldare il debito in questione, o che c’era una certa incertezza su se l’avrebbero effettivamente pagato o meno.
Il significato attuale
L’utilizzo dell’espressione “a babbo morto” si è trasferito dai contesti più formali e specifici a quelli più quotidiani, mantenendo tuttavia il suo legame con l’idea di dilazione temporale. Nella conversazione di tutti i giorni, quando si parla di saldare un debito o di compiere un’azione con grande ritardo, non è raro sentire usare questa locuzione.
Un esempio tipico potrebbe essere quello di un acquisto fatto a rate, in cui il pagamento è dilazionato nel tempo. Si potrebbe dire che qualcuno sta pagando un oggetto “a babbo morto” per sottolineare come stia spalmando il costo nel tempo, senza fretta di saldare immediatamente il debito.
Quando usiamo “a babbo morto” in questo modo, è come se stessimo prendendo le cose con molta calma, quasi come se il tempo a disposizione fosse infinito. C’è però sempre un pizzico d’ironia nell’aria, come se fossimo consapevoli della nostra abitudine a rimandare le cose. È come se stessimo dicendo, ridendo e scherzando: “Eh, tanto il babbo è ancora lì, abbiamo tempo!”.
In breve, “a babbo morto” è diventata una di quelle espressioni che, con leggerezza e un pizzico di saggezza popolare, ci aiuta a descrivere e a scherzare su una delle nostre abitudini più umane: quella di prendere tempo, soprattutto quando si tratta di affrontare responsabilità finanziarie.