Il Perché delle Cose

Perché il premio Oscar si chiama così?

Il premio Oscar, ufficialmente conosciuto come “Academy Award”, è il più prestigioso riconoscimento nell’industria cinematografica, assegnato annualmente dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, organizzazione che include membri che sono professionisti del settore cinematografico, attori, registi, produttori, e molti altri. Essi partecipano alla votazione degli Oscar e ad altre attività per promuovere il cinema a livello globale. La denominazione “Oscar” ha origini piuttosto aneddotiche e popolari, risalenti ai primi anni di assegnazione del premio.

Perché il premio Oscar si chiama così
Immagine generata con IA

Origine del nome “Oscar”

Il soprannome “Oscar” per il trofeo dell’Academy Award è ampiamente riconosciuto come nato da un commento fatto da Margaret Herrick, la quale, all’epoca, era una giovane bibliotecaria dell’Academy e in seguito divenne la direttrice esecutiva dell’organizzazione. Nel 1931, vedendo il trofeo per la prima volta, esclamò che assomigliava a suo zio Oscar. La somiglianza percepita da Margaret fece sì che il personale dell’Academy iniziasse a riferirsi scherzosamente al trofeo come “Oscar”.

Popolarizzazione del termine

Il termine “Oscar” fu poi adottato e popolarizzato dai media. Sidney Skolsky, un giornalista di Hollywood, utilizzò il nome “Oscar” in un articolo del 1934 quando descrisse la vittoria di Katharine Hepburn per la miglior attrice, rendendo così il termine noto al grande pubblico. Skolsky affermò in seguito di aver usato il nome “Oscar” per rendere il suo articolo più interessante e meno formale.

Uso ufficiale del nome

Sebbene il termine “Oscar” fosse usato informalmente per anni, solo nel 1939 l’Academy adottò ufficialmente il soprannome “Oscar” per i suoi premi. Da allora, il nome è diventato sinonimo di eccellenza nel campo cinematografico, rappresentando il punto più alto del riconoscimento professionale per attori, registi, sceneggiatori e altri professionisti del cinema.

Il nome “Oscar” riflette quindi un mix di storia aneddotica e affetto colloquiale che si è trasformato nel simbolo ufficiale di eccellenza cinematografica riconosciuto in tutto il mondo. La semplice esclamazione di una bibliotecaria ha dato il via a un’eredità che dura da decenni, sottolineando come anche un commento casuale possa lasciare un’impronta indelebile nella cultura popolare.

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